Abbiamo avuto il piacere di intervistare Sabrina D'Amato che ci racconta un percorso, una storia che esprime come si possa avere la forza di cambiare e di trovare il proprio posto nel mondo, riuscendo a fare del bene agli altri e a sé stessi. Scopri con noi la storia di Sabrina, siamo sicuri che troverai il suo racconto d'ispirazione!
Dall'inizio della tua carriera nella danza classica fino alla trasformazione in un'esperta di benessere, come descriveresti il tuo viaggio personale e professionale?
Posso definire il mio viaggio come una scoperta continua fatta di esperienze personali e di studi, formazioni, incontri e confronti. La danza classica mi ha dotata sicuramente di disciplina, tenacia e immaginazione; mi ha insegnato che non esiste il “non riesco”, ma solo il “ci provo fino a riuscire”. Quando la mia carriera professionale è terminata ho potuto sfruttare queste grandi capacità acquisite per capire meglio come supportare il mio benessere e quello degli altri.
L'incidente che ha interrotto la tua carriera di ballerina deve essere stato un momento di svolta significativo. Puoi condividere come hai trovato la forza e l'ispirazione per reinventarti?
Nessun incidente viene per caso: questa è la lezione più importante che ho imparato nella vita. E anche che dobbiamo imparare ad ascoltare il nostro corpo che ci parla di continuo. Non pensavo di avere la forza inizialmente, ma il tempo e la costanza e la perseveranza mi hanno mostrato che in realtà c’è in me molta forza. L’importante è mettersi in azione.
L’ispirazione è uno stato che ho praticato fin da piccola, grazie alla danza e alla mia capacità di immaginazione. Da sempre ho avuto lo stimolo di aiutare gli altri a star meglio e mi sono informata negli anni, su quali potessero essere le soluzioni più efficaci e più semplici da usare. Ho sperimentato sempre prima su di me, anche per andare incontro alle esigenze del nostro stile di vita “occidentale” che è più frenetico e concede poco tempo per se stessi.
Il tuo metodo unico integra discipline antiche e moderne per il benessere. C'è stato un momento o un'esperienza specifica che ti ha ispirato a creare questo approccio?
Posso dire che non c’è stato nessun episodio particolare, ma si tratta di un percorso progressivo di osservazione e di esperienza. Un percorso di crescita e di presa di coscienza, fatto anche di errori e tentativi non fruttuosi. Potrei dire che ha avuto inizio negli anni ‘90 con il primo corso di Reiki e che poi la vita mi ha permesso di capire cosa risuona meglio con me.
Essere un master Reiki dal 2009 indica un profondo impegno verso la pratica. Come ha influenzato il tuo percorso personale e la tua filosofia di benessere?
Il Reiki ha innescato un viaggio verso me stessa, verso una presa di responsabilità nei confronti della mia salute e del mio benessere. Il Reiki mi ha aperto la mente e così ho potuto anche scoprire nuove guide, nuovi metodi. Mi ha messo sul cammino della ricerca: dall’alimentazione (che ho riscoperto e studiato in modo più sistematico dopo la nascita dei miei due figli) al respiro che è alla base di ogni nostra azione, al modo in cui pensiamo e produciamo emozioni e stati fisici.
I tuoi seminari su ginnastica posturale e danza spontanea suonano particolarmente interessanti. Puoi spiegare come questi contribuiscono al benessere complessivo dei partecipanti?
Certo. Sia la ginnastica posturale (GiPoDin) che la danza spontanea lavorano sul corpo per sciogliere, migliorare, recuperare. Allo stesso tempo però, dal lavoro sul corpo, si lavora anche sulle emozioni, sulle convinzioni limitanti che abbiamo sedimentate in noi. Diventa quindi un lavoro globale su noi stessi.
Si impara ad accettare se stessi senza giudizio, senza resistenza, per poter andare oltre i propri limiti e le proprie rigidità. Il mio metodo id ginnastica posturale si basa sui principi del Qigong e dello Yoga, quindi movimenti lenti e continui, respirazione sincronizzata con i movimenti, il tutto per imparare ad ascoltare il proprio corpo.
La danza spontanea permette di esprimere le proprie emozioni liberamente, sotto la supervisione rassicurante di chi conduce, per un lavoro personale che porta anche al contatto con “l’altro”. I seminari sono replicabili e quindi nel tempo si crea un processo di apprendimento progressivo.
La Tecnologia Vibrotattile è menzionata come una delle tue offerte innovative. Potresti spiegarci meglio su come funziona e i benefici che apporta?
La VTT o Vibrotactile technology è uno strumento senza precedenti che ho iniziato a provare e poi a promuovere dalla scorsa estate 2023, dopo che un’osteopata francese che conosco da anni me ne ha parlato.
Un ingegnere informatico canadese è riuscito a decodificare i segnali neuronali del cervello umano per aiutare sua madre ammalata di una malattia degenerativa da quando era bambino. Dodici anni e mezzo di ricerche, 7 anni di commercializzazione in Canada e US, oltre 7 milioni di utilizzatori oltreoceano e il 95% di risultati positivi.
Era giugno di un anno fa e l’azienda canadese doveva aprire 25 paesi europei, ma a causa dell’enorme risposta avuta da un test di pre-lancio in Germania a maggio, hanno dovuto rimandare tutto a settembre. Si tratta di una neurotecnologia senza ingredienti o sostanze. Si appoggiano delle impronte sulla pelle e queste impronte contengono dei neurocodici che vengono inviati direttamente al cervello tramite i recettori di cui la pelle è dotata.
Grazie a questi segnali, è possibile riaprire o riparare le connessioni neuronali nel cervello che come sappiamo (ma non ci ricordiamo sempre) è la centrale operativa da cui partono poi le informazioni per ogni nostro sistema (motorio, biologico, biochimico). Una soluzione davvero rivoluzionaria per il benessere di noi occidentali, sempre di corsa e sotto stress.
Attualmente ci sono dodici Super Patch disponibili e ognuno invia determinati segnali che vanno poi a supportare determinate funzioni nel corpo, a livello fisico, fisiologico ed emozionale. Da agosto a oggi i riscontri in Europa sono eccezionali (già 35000 persone in Europa). Su di me direi straordinari, come pure su mio figlio e centinaia di persone che li stanno utilizzando tramite me.
Guardando al futuro, quali nuove dimensioni del benessere sei entusiasta di esplorare e condividere con gli altri?
Guardo sempre più al futuro con la consapevolezza che si costruisce nel momento presente. Il famoso “qui e ora” è una dimensione fondamentale per il benessere di tutti. Ogni momento presente vissuto con consapevolezza porta continuamente a nuovi incontri, nuove opportunità. Mi sto occupando ultimamente di approfondire la medicina emozionale e parto nella mia nuova ricerca da René Mey che grazie alle sue tecniche permette a migliaia di persone di star meglio.
Hai un credo che segui da sempre e che vorresti condividere con i nostri lettori?
Il mio principio di vita è la Gratitudine e l’accogliere ogni esperienza di vita come un’opportunità unica e irripetibile. Ho imparato un po’ alla volta questa pratica e auguro a ciascun lettore che possa diventare una pratica quotidiana anche per lui/lei.
La gratitudine riporta la nostra attenzione a tutto quello che già abbiamo e a non focalizzare invece l’attenzione/energia su ciò che manca. Più alleniamo questa capacità, più la nostra vita sarà ricca e piena di meraviglie.
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