Lorenzo Dughera è un personal trainer con una passione travolgente per lo sport e l'attività fisica. Il suo percorso accademico e professionale nel campo delle scienze motorie è stato caratterizzato da una dedizione instancabile a migliorare la vita delle persone attraverso l'esercizio fisico e uno stile di vita sano.
In questa intervista, Lorenzo ci racconta del suo percorso di formazione e delle esperienze che hanno contribuito a plasmare la sua carriera.
Parla delle sfide che i suoi clienti affrontano e di come li aiuta a superarle, fornendo preziosi consigli per coloro che stanno iniziando il loro percorso di fitness.
Inoltre, condivide il suo amore per la musica e come questa si intreccia con la sua vita professionale e personale.
Seguici in questa interessante intervista!
Puoi raccontarci brevemente del tuo percorso accademico e professionale nel campo delle scienze motorie?
«Il mio percorso di laurea triennale all’interno dell’ateneo dell’Università di Torino ha avuto inizio nel 2018 ed è terminato nel 2021. È stato un percorso ricco di esperienze formative che ha unito la teoria alla pratica gettando le basi per la mia carriera professionale. Carriera che inizia come assistente allenatore in una squadra giovanile di basket, e prosegue tuttora come personal trainer a tempo pieno».
Qual è stata la scintilla che ha acceso la tua passione per lo sport e l’attività fisica?
«La scintilla si è accesa molto presto, direi quasi subito. I primi ricordi di bambino sono tutti in relazione al corpo in movimento, al gioco e al divertimento che questi elementi hanno sempre avuto sulla mia personalità. Faccio spesso un esempio per spiegare questo concetto: le uniche cose che da bambino/ragazzino non mi facevano dormire la notte erano le gare di corsa e le partite di basket; è stato facile capire quale potesse essere la via da seguire per orientare i miei passi».
Ha fatto esperienza come assistente in una squadra di basket giovanile. Quali sono state le lezioni più importanti che hai imparato durante quel periodo?
«È stato un periodo della mia vita realmente fantastico. Lo sport di squadra è scuola di vita, amicizie e competenze che porterò con me per sempre. Ho imparato, da giocatore, che il gruppo fa la differenza, che se si vuole vincere bisogna collaborare ed essere pronti a sacrificarsi per i compagni.
Da allenatore, una delle lezioni più importanti è stata sicuramente capire che tutti hanno delle doti o capacità uniche da tirare fuori ed è compito dell’allenatore riuscire a fargliele esprimere al meglio. Credo in questo aspetto come denominatore comune con la mia professione attuale».
In che modo l'esperienza con la squadra di basket giovanile ha influenzato in qualche modo il tuo approccio attuale come personal trainer?
«Vedo il mio ruolo da personal trainer, non solo come allenatore, ma come coach a trecentosessanta gradi: non basta essere preparati dal punto di vista tecnico. Ed è esattamente così anche quando si allena una squadra di basket, calcio, pallavolo…ecc.
Da allenatore di basket ho avuto modo di sviluppare un ampia gamma di competenze trasversali, quali la leadership, l’empatia, la comunicazione, la capacità di adattarsi a qualsiasi situazione e la gestione del tempo; ognuna di queste capacità si riverbera sul mio lavoro e mi ha permesso di imparare velocemente i concetti base nella gestione delle situazioni complesse, dei clienti e dei loro obiettivi».
Sicuramente è molto importante il giusto equilibrio e "stare bene con la mente e con il corpo". Quanto l’esercizio fisico può aiutare a sentirsi meglio non solo con il proprio corpo ma anche con la propria mente?
«Credo fermamente che il ruolo dell’attività fisica sia imprescindibile nella vita di tutti i giorni: l’uomo è fatto per muoversi e per esistere in funzione dello spazio che lo circonda. L’esercizio fisico, in tutte le sue forme, è un modo stare bene ed avere un corpo sano.
I dati scientifici lo mostrano: chi vive una vita attiva e ricca di stimoli motori vive in media il 13% in più rispetto a chi non si muove. Potrebbe bastare questo, ma i benefici sono anche mentali: un ampio numero di studi ha dimostrato che esiste una connessione tra attività fisica e salute mentale, mostrando come gli individui che svolgono regolarmente una qualsiasi forma di movimento hanno meno probabilità di incorrere in problematiche quali depressione e ansia.
In una società dove il lavoro sta diventando sempre più statico, lo sport può sicuramente giocare un ruolo importante per riempire i nostri momenti liberi e rendere la nostra vita migliore sotto ogni aspetto».
Quali sono le sfide più comuni che i tuoi clienti affrontano e come li aiuti a superarle? E come aiuti i tuoi clienti a raggiungere obiettivi a breve, medio e lungo termine?
«La sfida più grande è far capire alle persone che la palestra è un mezzo formidabile per stare bene ed è assolutamente adattabile a qualsiasi tipo di soggetto a qualsiasi età: nei limiti del buon senso e adattando il livello di difficoltà, tutti possono avere benefici incredibili.
Proprio in questi termini risulta importante dare degli obiettivi che fungano da “faro” per guidare il lavoro e monitorare i miglioramenti. La figura del personal trainer nella mia ottica deve spronare, incoraggiare e stimolare il cliente a dare il 100% per raggiungere i suoi obiettivi e stare bene».
Oltre allo sport, hai una grande passione per la musica. In che modo la musica si intreccia con la tua vita professionale e personale?
«La musica è la colonna sonora di ogni momento nella mia giornata: mi aiuta ad essere immerso nel lavoro, nei momenti di svago e di allenamento. La musica suonata invece mi aiuta a dare spazio alla mia parte creativa; io lo considero il mio rifugio sicuro quando ho bisogno di staccare o di prendermi un momento per me».
Cosa suggeriresti a qualcuno che sta iniziando un percorso di fitness per la prima volta? Hai qualche raccomandazione di routine di esercizio fisico che le persone possono facilmente integrare nella loro vita quotidiana?
«Consiglio a tutti coloro che non hanno mai fato attività e vogliono iniziare, di rivolgersi ad un professionista e affidarsi totalmente in modo da essere introdotti correttamente a questo mondo. Non esiste disciplina migliore di un'altra, ma sicuramente è necessario essere seguiti almeno all’inizio per evitare di farsi male.
A livello di esercizi che si possono fare in sicurezza e a costo zero sicuramente consiglio caldamente di concentrarsi sui push up e sulle trazioni per quanto riguarda la parte alta, mentre per le gambe squat e affondi sono entrambi ottimi esercizi».
Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel campo del personal training e del coaching? Ci sono progetti futuri o iniziative che stai pianificando e di cui ci vorresti parlare?
«Per quanto riguarda i progetti futuri, sto iniziando a pianificare la formazione all’interno della mia realtà lavorativa, per dare la possibilità a giovani appassionati del settore di essere introdotti nel mondo del personal training.
Amo il mondo della formazione e credo di poter essere d’aiuto a chi, come me, è appassionato di movimento in tutte le possibili declinazioni.
A livello di obiettivi, mi piacerebbe diversificare la mia attività e renderla più trasversale: oltre alla sala e quindi al rapporto con i clienti mi piacerebbe tenere corsi, e aumentare le mie skill nella gestione di impresa».