Quando si fa attività fisica, si tende spesso a dedicare molto tempo all’esecuzione di esercizi per migliorare la forza e la resistenza, o di attività che vanno a migliorare l’apparato cardiovascolare.
Tuttavia, allo stretching, un allenamento che aiuta a rendere il corpo più elastico e flessibile, a favorire il recupero muscolare e a ridurre il rischio d'infortuni, viene spesso data minore importanza.
Ecco perché è importante fare stretching e quali benefici si possono ottenere da questo allenamento. Ma vediamo insieme cos'è lo stretching e quando farlo se prima o dopo l'allenamento!
Che cos’è lo stretching e come si è evoluto nel tempo
I movimenti che permettono al corpo di allungarsi, rilassarsi e recuperare mobilità sono quasi del tutto innati e naturali. Basti pensare, ad esempio, alle movenze che si fanno fin da bambini appena svegli, quando ci si “stiracchia” per preparare il corpo alle attività quotidiane dopo un periodo di riposo.
Lo stretching viene spesso associato a Bob Anderson, un corridore statunitense che viene ritenuto il suo inventore e che ha scritto anche un libro sull’argomento. Dall’America, lo stretching è stato importato in Europa e ha conquistato sportivi e appassionati insieme alla ginnastica aerobica e al body building.
In realtà, lo stretching non è qualcosa di completamente nuovo, dato che già nell’antichità era praticato da coloro che si dedicavano a discipline olistiche orientali, tanto che ci sono addirittura delle statue che ritraggono alcuni orientali alle prese con questi esercizi.
Ai suoi esordi lo stretching, come oggi lo conosciamo, era caratterizzato da una serie di movimenti detti balistici, ovvero che prevedevano rimbalzi e flessioni ripetute. Oggi, però, queste movenze sono state ritenute poco efficaci e, anzi, a volte addirittura pericolose perché potevano favorire traumi e infortuni.
Attualmente, quindi, si pratica lo stretching statico, ovvero basato su posizioni da mantenere per qualche secondo per favorire l’allungamento delle catene muscolari, oppure lo stretching dinamico che prevede l’esecuzione di movimenti in modo controllato.
Le posture
Il primo è tipico delle posture che provengono dallo Yoga, ad esempio, dove si devono mantenere delle posizioni per qualche secondo o qualche minuto.
La posizione del corpo, insieme alla respirazione, favorisce l’allungamento e il rilassamento muscolare. Nella seconda tipologia di stretching, invece, i muscoli antagonista e agonisti lavorano in modo alternato e questi movimenti favoriscono l’allungamento.
Difficile dire quale tipologia di stretching sia più efficace perché ci dipende dalla modalità di esecuzione e dalle esigenze individuali: il modo migliore per ottenere benefici dallo stretching è eseguire correttamente gli esercizi, prevedendo un giusto mix tra stretching statico e dinamico e praticarlo con costanza.
L’importanza dello stretching e i suoi benefici
Spesso lo stretching viene considerato un’attività secondaria o una routine di esercizi che può essere effettuata a fine allenamento, ma che si tende spesso a saltare: niente di più errato.
Lo stretching è importante per migliorare la flessibilità e l’elasticità dei muscoli e dei tendini e riscalda anche il corpo prima dell’attività fisica. In questo modo, si prevengono gli infortuni, traumi e fastidiose contratture muscolari.
Il muscolo rilassato e privo di tensione potrà anche recuperare il modo più veloce dopo lo sforzo fisico: ecco perché anche chi si allena per aumentare la massa muscolare dovrebbe inserire lo stretching nella propria routine di allenamento.
Praticato con costanza e nel modo corretto, lo stretching aiuta a mantenere giovani e forti le articolazioni, prevenendo calcificazioni e l’artrosi.
Anche la postura ne trae beneficio perché molti esercizi di stretching favoriscono lo sviluppo dell’equilibrio e della propriocezione, andando inoltre a correggere eventuali asimmetrie muscolari.
Tuttavia, non bisogna esagerare: questo vuol dire non forzare il proprio corpo ad assumere posizioni che vanno al di là dei propri limiti. Ad esempio, durante un esercizio di stretching si potrebbe avvertire tensione, a questa non deve essere tale da causare dolore e bruciore.
Stretching prima o dopo l'allenamento?
Si deve fare stretching prima oppure dopo l'allenamento? In genere, non c'è una risposta giusta, in quanto dipende dal tipo di sport che si pratica e anche dall'orario in cui si fa esercizio. Non solo, in alcuni casi si può dividere l'attività facendo stretching sia prima sia dopo l'allenamento.
Fare stretching prima dell'allenamento può risultare importante per riuscire a prevenire eventuali infortuni e al contempo migliorare le proprie prestazioni sportive. Se si fa allenamento al mattino è essenziale iniziare con lo stretching prima dell'esercizio per svolgere il corretto risveglio muscolare e aiutare i muscoli a muoversi con più agilità e scioltezza.
Un po' di stretching dopo l'allenamento aiuta, invece, a riportare pian piano il corpo alla giusta temperatura, permette di portare il giusto ritorno del sangue dalle estremità al centro del corpo, infine, si riporta il fisico al giusto stato di relax.
Quindi, in linea generale è meglio sempre suddividere lo stretching in due parti, facendolo sia prima sia dopo l'allenamento per ottenere tutti i principali benefici di quest'attività.
Team Virtus